Pinoli di Pino

Un racconto ambientato in città e su una bicicletta.
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📚 I racconti di Elena Soprano
Pinolo di Pino

Incipit

Sforzo di piede. Stretta mandibolare sul lato sinistro, quello con meno otturazioni a rischio. Passa un’anziana che sembra uscita da Arsenico e vecchi merletti, per lei Piazza Cordusio è la stessa di trent’ anni fa, nonostante Starbucks e i riders che ti sfrecciano sotto al naso.
«Ma se fa tanta fatica,» sibila alla Kikka » «perché non va a piedi?»
Neanche il tempo di risponderle che è già sparita, probabilmente nel film di qualcun altro. La Kikka issa sul marciapiede la iperbici sbolognata dall’ultimo ciclista di piazza Gramsci, che quando non è per la quale abbassa la cler con incorporata la scritta “chiuso per acciacco” e passa davanti a una vetrina che le fa un placcaggio all’occhio sinistro. Le sue pupille mettono a fuoco e cominciano a sparare scatti a grandangolo. Non su quello che c’è esposto, intimo femminile in saldo a prezzi da mezzo stipendio, ma da un annuncio compilato a mano, in calligrafia ottocentesca, attaccato sulla porta in vetro: “Cercasi donna maniaca delle pulizie”. Rivolgersi all’interno.” Come a dire, “Cercasi professore di algebra, possibilmente pedofilo.”
    (da Pinoli di Pino)
    📚 I racconti di Elena Soprano
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